KARA (TOGO) – È partito con grande entusiasmo il 1° giugno 2025 nella città di Kara, in Togo, il progetto “Maria Grazia Balducci”, sostenuto dalla Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi Ets – Ente Filantropico è nato grazie all’instancabile impegno delle Suore della Provvidenza di San Paolo. Dopo anni di impegno in Costa d’Avorio e in Italia, la Fondazione estende così il suo raggio d’azione anche in Togo, dove le persone anziane vivono spesso in condizioni di estrema povertà e abbandono.
Già nel primo mese di attività, il progetto ha preso forma concreta con il coinvolgimento di 25 anziani beneficiari. Alcuni ricevono pasti pronti quotidianamente, altri alimenti da cucinare, distribuiti settimanalmente. Un aiuto fondamentale per chi non ha la possibilità di procurarsi il cibo da solo.
«Siamo felici e grati – racconta Suor Rosa, responsabile locale del progetto –. I nostri assistiti sono sereni, le suore sono motivate e i benefattori non smettono di farci sentire il loro sostegno».
Il primo bimestre è stato dedicato anche alla conoscenza personale degli anziani assistiti: le suore e le altre persone coinvolte hanno raccolto le loro storie di vita, le aspettative e i bisogni. Un passo importante per costruire una relazione vera, fondata sull’ascolto e sul rispetto.
Tra le novità più attese, l’arrivo di un’automobile per le visite domiciliari e la distribuzione del cibo, che ha alleggerito notevolmente il lavoro logistico e rappresenta anche un risparmio importante nei costi di trasporto
Assistenza sanitaria e attività intergenerazionali
Fondamentale anche la collaborazione con il dispensario medico Saint Luc di Tchannadé, che ha permesso di identificare e trattare diversi problemi di salute: oltre alla malaria, sono emersi casi di epatite, malattie cardiovascolari, ipertensione e patologie ai piedi. Alcuni pazienti hanno ricevuto anche i farmaci necessari.
Ma il progetto non si limita al sostegno materiale: punta alla ricostruzione del legame sociale e umano. Sono iniziate con successo le attività intergenerazionali tra anziani e bambini della scuola. I piccoli, accompagnati dalle suore, hanno cucinato merende e ascoltato con curiosità i racconti degli anziani. Alcuni nonni hanno insegnato loro antichi mestieri come l’intreccio dei ventagli e la realizzazione dei cappelli.
“Vogliamo ridare un sorriso e dignità agli anziani – continua Suor Rosa – e insegnare ai giovani quanto sia preziosa la loro presenza.”
Valutazione iniziale molto positiva
A due mesi dall’avvio, il progetto può già contare su:
- Riscontro positivo da parte della popolazione locale, che ha risposto con partecipazione attiva.
- Ottima collaborazione con enti del territorio, come scuole e presidi sanitari.
- Realizzazione puntuale delle prime attività programmate, con un bilancio umano e sociale incoraggiante.
Il cammino è appena cominciato, ma lo spirito è quello giusto: amore, ascolto, cura e inclusione.
